La vita è piena di cambiamenti. Ad alcuni ci si abitua facilmente, altri sono più difficili da accettare.
Quelli positivi sono sempre benvenuti, accolti amorevolmente e anzi ringraziati per aver dato un tocco in più alla propria vita, per avervi offerto un ulteriore scopo, mezzo o, nei casi migliori, un dono. Quelli negativi sconvolgono l'esistenza, producono stress, depressione, un tedio che sembra insormontabile.
Sicuramente non c'era bisogno del mio post per definire questo, sicuramente è una cosa ovvia a tutti, una cosa che tutti danno per scontato.
Parlo di cambiamento perchè oggi mi sono resa conto che talvolta è necessario cambiare. Non ti è imposto da qualcosa esterno a te, che devi subire nel bene e nel male, si tratta di ben altro, di un bisogno "fisiologico".
Quando ti accorgi che nulla va come dovrebbe, quando crollano le tue convinzioni su qualcosa, su QUALCUNO, non ti rimane altro da fare. In questa prospettiva cambiare è una prova molto ardua. E' difficile abbattere il muro che si è cotruito con tanto zelo, così come autoconvincersi dello stravolgimento della realtà.
Ma se non si cambia si rimane bloccati in un mondo proprio, destinati alla solitudine, perchè è un mondo immaginario entro il quale è impossibile per gli altri accedervi. Si perde il lume della ragione, della realtà, la follia va oltre il limite, si diventa uno 0.
"Ero innamorata dell'amore, e ho fatto di tutto per sapere che cosa sia,ma a quanto pare la natura mi ha negato un cuore capace di amare, di soffrire pene d'amore. Più in là di un basso piacere io non posso andare..." (Stendhal, "La certosa di Parma")
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Hai ragione, Claudia; a volte è la vita a importi di cambiare. Altrimenti ti deprimi o muori dentro. E ci tocca trovare un equilibrio nuovo tra permanenza e trasformazione. Ciao!
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