"Ero innamorata dell'amore, e ho fatto di tutto per sapere che cosa sia,ma a quanto pare la natura mi ha negato un cuore capace di amare, di soffrire pene d'amore. Più in là di un basso piacere io non posso andare..." (Stendhal, "La certosa di Parma")

lunedì 12 novembre 2012

Un breve (si fa per dire) punto della situazione.


Neanche ricordo quando ho scritto l'ultimo post. Tanto tempo fa, mi sembra.
Nel frattempo sono stata senza connessione per un'intera settimana a causa della "fusione" del modem e, ovviamente, alle prese con la nuova vita universitaria!
E' quasi passato un mese da quando ho messo piede in facoltà eppure, dal punto di vista didattico, mi sembra di essere universitaria da sempre! Via via conosco nuovi colleghi e stringo sempre più legame con un gruppetto, che ancora non mi sento di definire "amici", ma con cui mi trovo abbastanza bene.
Ho già trovato la materia incubo: "fisica", che mi sta dando tanto filo da torcere e che ogni santo giorno prosciuga buona parte delle mie energie! La prima cosiddetta "prova in itinere"di tale materia è il 30 novembre, ovvero tra 18, pochissimi giorni e, la cosa più bella, è che l'ho scoperto solo oggi!
E' confortante pensare che il professore ha detto che su 300 che si presentano la passano circa 50. Quanto temo di non essere compresa in questo numero. Per fortuna ce n'è un'altra di recupero il 14 dicembre, ma ho comunque paura: oggi ho conosciuto una ragazza al sesto anno, con tutti gli esami dati, tranne questo, fisica, che sottolineo è del primo anno. Già ha tutti i requisiti per diventare medico ma non ha ancora dato questa materia che, con la medicina, ha poco a che fare.
Nonostante le mie tante e continue sventure, fortuna volle che nei primi giorni, come vi ho accennato qualche post fa, mi sono trovata seduta accanto a un genio della fisica, che, nonostante sia evidente che ci prova più o meno spudoratamente con me, si è rivelato una persona disponibilissima che mi sta dando davvero una mano e che mi sta facendo dimezzare i tempi di studio aiutandomi a comprendere gli esercizi (la prova è scritta). Mi sto affezionando a lui, mi dedica tanto tempo e attenzione, ed è sempre a mia disposizione, ma mi fa stare male il fatto che non riesco a fargli capire che terrei tanto alla sua amicizia, ma solo a quella... Non sono in grado di impormi sentimenti diversi che non provo, non ci riesco. La cosa più triste è che non è la prima volta che mi capitano situazioni del genere, ma posso mica comandare il mio cuore?
Altra novità all'orizzonte, o meglio già, ahimè, abbastanza consolidata, è la rottura con la mia migliore amica, o presunta tale. Vi ricordate questo post in cui mi sono sfogata un po' di tempo fa?
Ebbene il capolinea sempre più spostato, rimandato, sembra ora essere stato raggiunto.
Non è una cosa bella da dire, non lo è proprio per niente. A dir la verità ci sto proprio male, se penso a quanto abbiamo vissuto insieme nei cinque anni liceali e, specialmente, negli ultimi tre. Avete presente l'amica con cui dividete il sonno? Con cui condividete esperienza così personali e intime di cui magari sono a conoscenza solo altre due persone (o a volte meno!)? Quell'amica con cui avete passato ore al telefono a parlare di tutto e di tutti, a passare da un  discorso all'altro con una facilità unica avendo cura però di "chiudere" i vari argomenti?
Quell'amica che è stata parte di me, della mia vita, ma che ora si sta rivelando essere senza personalità, totalmente annullata dal suo fidanzato, un (bel) po' opportunista e anche invidiosa... che poi di che considerato che la mia vita è tutt'altro che perfetta?
Scusate tanto se non riesco più a sopportare di essere cercata "a convenienza", ad esempio quando le servono degli appunti presi in terza liceo per una sottospecie di esame, che consisterebbe in una presentazione powerpoint.
Scusate tanto se non riesco più a sopportare quei "buongiorno tvb e buonanotte tvb" fini a se stessi, quasi come se fosse un messaggio programmato che viene inviato puntualmente.
Scusate tanto se non riesco più a sopportare il fatto che non ci sia più conversazione, ma un monologo su quanto sia pesante e terribile la sua facoltà, scienze della formazione.
Scusate tanto se non riesco più a sopportare che non trova neanche un pomeriggio libero per chiedermi di uscire.

Mi spiace immensamente, davvero, ma la mia sopportazione ha un limite... Un mio carissimo amico mi ha detto che già mi sono fatta calpestare abbastanza; quando è troppo è troppo. Cosa rimane di quella che era una splendida amicizia? Probabilmente neanche la cenere...

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