"Ero innamorata dell'amore, e ho fatto di tutto per sapere che cosa sia,ma a quanto pare la natura mi ha negato un cuore capace di amare, di soffrire pene d'amore. Più in là di un basso piacere io non posso andare..." (Stendhal, "La certosa di Parma")

giovedì 29 settembre 2011

Senza titolo.




Ho avuto un po' il blocco della scrittrice in questo periodo.
Non scrivo da circa due settimane.
La scuola ha ripreso a condizionare la mia vita.
Ho ritrovato persone uguali a come erano a giugno, come se invece dei tre mesi estivi fossero passati solo pochi giorni, persone che pretendono di ritrovarti allo stesso modo, quando invece io non mi sento proprio più la stessa. Ma nessuno se ne accorge, o meglio tutti fanno finta di non essersene accorti, gli conviene così e a me non resta altro che tacere.
Ho ritrovato persone che serbano nei miei confronti il medesimo rancore di prima; persone che credono che, anche se non si sono fatte sentire per un'intera estate, io sia sempre disponibile; persone che per me erano tanto importanti e verso le quali provo una sorta di sentimento che non so come definire  non indifferenza.
Afferro la mia vita con una mano, mentre dall'altra scivola inesorabilmente. Il mio solito, purtroppo ricorrente, tormento esistenziale, il mio balcone sospeso su un burrone.
Non c'è più nulla di ciò che ho lasciato, o forse sono i miei occhi che non si adattano più a quella che prima era la mia realtà.
Mi sento sola, intrappolata in un castello di bugie che ho dovuto intessere per proteggermi e alienarmi da tutto  e da chi rivuole indietro la vecchia me, ma è una direzione verso cui non riesco ad andare più.

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