"Ero innamorata dell'amore, e ho fatto di tutto per sapere che cosa sia,ma a quanto pare la natura mi ha negato un cuore capace di amare, di soffrire pene d'amore. Più in là di un basso piacere io non posso andare..." (Stendhal, "La certosa di Parma")

martedì 28 giugno 2011

I am a rushaholic!

Ieri sera mi sono trovata tra le mani una rivista, Donna moderna del 22 giugno, e devo dire che l'editoriale mi ha molto interessata e colpita. Scritto da Sergio Parini, si incentrava su quanto frenetica sia oggi la nostra vita.
Rushaholic è un neologismo inglese che indica una persona dipendente dalla fretta, per la quale il "ritmo veloce" non è una necessità, ma quasi una scelta masochista! Credo di rientrare appieno tra questo tipo di autolesionisti.
Lo psicanalista e filosofo Erich Fromm diceva che "L'uomo moderno pensa di perdere tempo quando non fa le cose in fretta. Però non sa che farsene del tempo che guadagna, tranne ammazzarlo".
Io mi trovo nella stessa, medesima, identica situazione! Penso di avere esplicitato bene il concetto! Mi alzo presto nonostante sia in vacanza, cerco di organizzare ogni cosa per non perdere tempo e guadagnarne altro! Devo anche ammettere che sono molto impegnata, che il mio è uno stacco solo dalla scuola, perchè per il resto, nolente o volente, ho sempre cose da fare! Talvolta me le creo io, talvolta nascono da una necessità, ma la verità (ed ecco perchè sono giunta alla conclusione di potermi sentire una rushaholic a tutti gli effetti) è che se io non ho la giornata così piena, se non arrivo a notte fonda nel mio lettino stanca, distrutta e stremata, molto spesso non sono molto soddisfatta di come sia trascorsa!
E' questo il "dramma" che ci affligge oggi: la paura di perdere ogni singolo secondo di vita, di non riuscire a cogliere l'attimo, di perdere "l'occasione della vita" perchè in quel momento si era distesi sul divano inermi, di vivere una vita vuota.

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